Il Lago di Pilato
Il Lago di Pilato, anticamente chiamato Lacum Sibillae, è l’unico bacino naturale di origine glaciale nelle Marche situato a 1.941 mt. s.l.m. sotto la cima del Monte Vettore, la vetta più alta di tutti i Monti Sibillini (2.476 mt.).
La sua forma particolare a “occhiale” lo contraddistingue durante il periodo estivo, dopo lo scioglimento delle nevi che provvedono, unitamente alle piogge, ad alimentarlo.
Nella tradizione popolare il lago è da sempre considerato un luogo magico e misterioso. La leggenda narra che nelle sue acque sarebbe custodito il corpo di Ponzio Pilato che, rinchiuso in un sacco, venne affidato ad un carro di bufali che vennero lasciati liberi di vagare senza meta. Gli animali da Roma sarebbero giunti fino ai Monti Sibillini e su fino alla Cima del Redentore dalla cui cresta il corpo cadde nelle sue acque.
Altre leggende narrano che, in questo lago, vi era un’entrata verso il mondo degli Inferi attraverso accessi impervi e difficilmente raggiungibili. Anche per questo motivo, a partire dal XIII sec., è stato considerato come un luogo popolato da streghe e negromanti tanto da costringere le autorità religiose del tempo a vietarne l’accesso ponendo una forca all’inizio della vallata. Inoltre furono alzati anche dei muri a secco intorno alle sue acque per evitarne il raggiungimento.
Nel 1954 il Professor Marchesoni scoprì che nelle acque del Lago di Pilato era presente un piccolo crostaceo (gamberetto) chiamato poi Chirocefalo del Marchesoni di colore rossastro con dimensioni di circa 12 mm di lunghezza e caratteristica di nuotare all’indietro con il ventre rivolto verso la superficie. Egli depone le sue uova sulle rive e tra le rocce in secca e pertanto è assolutamente vietato avvicinarsi alle sue sponde o entrare in contatto con le sue acque.
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